The RITMO Coaching Model

Coaching

A Coaching Model By Cristina Ficetti, Life Coach, ITALY

RITMO Coaching Model Cristina FicettiRITMO

Nella teoria della relatività non esiste un unico tempo assoluto, ma ogni singolo individuo ha una propria personale misura del tempo, che dipende da dove si trova e da come si sta muovendo. Stephen Hawking

INTRODUZIONE

Mi sono avvicinata al coaching dopo un lungo percorso di crescita personale, ma soprattutto dopo un altrettanto lungo momento di “impasse” o “stasi”. Lo definirei come quella sensazione caratterizzata da una forte spinta al muoversi, all’andare avanti contrapposta ad un uguale e contraria volontà di stare fermi dove si è. La forza bloccante è creata da un groviglio di dubbi, paure, convinzioni limitanti, sensi di colpa ed insicurezze. Agire sembra impossibile, ma non fare nulla sfianca ugualmente. Non si sa dove andare ed ogni strada sembra quella sbagliata. Questo “stato d´essere” che più che stasi definirei “borbottare da fermi” può coinvolgere un singolo aspetto della propria vita oppure essere percepito come una sorta di nebbia che avvolge un po ́ tutto.

D´altro canto mi sono ritrovata anni dopo ad avere la sensazione di correre senza meta, ad agire nella velocità e nel caos, non avere priorità, ad ammalarmi della cosiddetta “Hurry Sickness” o malattia della fretta, ovvero la continua sensazione di urgenza e di non avere tempo a sufficienza per tutto. Comportamenti diametralmente opposti, in cui le stesse 24 ore a disposizione assumevano significati e pesi differenti in base a momenti della vita diversi.

Credo fermamente che questi momenti nella vita siano un forte segnale alla necessità di cambiamento. Un cambiamento che dovrebbe essere accolto, e non contrastato. Mi piace inoltre definirli bacini di opportunità nascenti in cui la forte energia che viene inizialmente intrappolata nel tumulto, se rilasciata ed incanalata, apre spazio ad un viaggio di crescita e profonda trasformazione.

Ho individuato in questi casi che la maggiore difficoltà sta nell’incapacità di trovare il giusto RITMO!

ritmo

  1. m. [dal lat. rhythmus, gr. ῥυϑμός, affine a ῥέω «scorrere»]. – Il succedersi ordinato nel tempo di forme di movimento, e la frequenza con cui le varie fasi del movimento si succedono

Nella mia esperienza personale sommata ai miei interessi, inclinazioni ed esperienze nel mondo della crescita personale e del coaching continuo ad intravedere nel ritmo uno strumento o chiave di lettura potente ed interessante. Come riportato sopra ne ho sentito l’importanza per superare alcuni momenti di impasse nella mia vita, ma anche nel ridare il giusto valore al tempo in altri.

Riporto qui la mia personale definizione di ritmo:

“La capacità di creare e mantenere forme di movimento ordinate e sostenibili nella propria vita, volte alla crescita, al benessere ed all’evoluzione del sé”

Il RITMO NEL COACHING

Il ritmo si manifesta a diversi livelli nella relazione di coaching.

La prima forma di movimento che si crea, è quando il cliente semplicemente contatta il coach, manda quella E-Mail, digita il numero di telefono, allora il passo è fatto…il movimento, è la magia che porta con esso, è iniziato.

Il ruolo del coach sta, specialmente nella sessione di discovery, nel dare luce a questo momento magico e far sì che in questo movimento si inserisca il giusto ritmo.

Esiste poi il ritmo della sessione. Quando il giusto ritmo è presente, la sessione scorre fluida, naturale senza frizioni. L’ho visto accadere solo quando il coach è in grado di applicare tutti gli strumenti presenti nel suo toolkit ed in particolare modo presenza, ascolto attivo, non giudizio e soprattutto si instaura, anche grazie ad essi, un rapporto di fiducia. Questo processo di “accordatura” con il proprio cliente avviene nelle prime sessioni, ma è sempre importante avere la cura successivamente di notare l’energia con cui il cliente entra in ogni singola sessione ed adattarsi ad essa.

IL MODELLO DI COACHING

L’obiettivo del mio modello di coaching è quello di portare il cliente a trovare il proprio ritmo sostenibile, applicarlo nella propria quotidianità ed avere gli strumenti per riuscire ad accordarlo con la variabilità della vita.

Per chiarire meglio quest’ultimo concetto mi piace usare l’immagine di un’onda sonora come questa:

RITMO Coaching Model Cristina Ficetti

Nella vita di ognuno di noi, ed anche nelle singole giornate, è normale avere momenti “alti” e “momenti bassi”, come un’onda, che si susseguono in base ad eventi e circostanze che spesso non dipendono da noi. Questa è la variabilità presente nelle nostre vite, su cui abbiamo un potere d’azione minimo. A questa variabilità si associano spesso velocità ed energie diverse in base allo specifico momento. Nell’accettare questo presupposto in che modo possiamo avanzare, continuare ad avere la sensazione di crescita e movimento rispetto a quello che vogliamo diventare e raggiungere senza sentirsi bloccati oppure travolti dagli eventi ed avendo al centro il nostro benessere? In che modo possiamo essere in grado di accelerare o rallentare nella vita in base ai nostri bisogni rimanendo connessi e centrati? La soluzione è, una volta fatta chiarezza sulla propria direzione e su ciò che porta significato nella nostra vita, riuscire a procedere attraverso una serie di azioni ed abitudini, allineate ai nostri valori, con costanza ed ordine, con la giusta frequenza, ovvero con ritmo. Un ritmo che deve essere in grado di adattarsi alla variabilità.

Non esiste un unico ritmo, ma una melodia per ognuno di noi, ed il mio modello si propone, attraverso il processo creativo del coaching, di aiutare il cliente ad individuarla attraverso questi passi:

R – REALTÀ` / Reality :  In questa prima fase il cliente diventa consapevole della sua realtà. Guardare dentro ed intorno con onestà a quello che c’è, in termini di limiti e potenzialità. In questa esplorazione si aiuta ad acquisire una visione più oggettiva del proprio mondo, meno influenzata da convinzioni limitanti, retaggi del passato, influenze esterne. In questo modo si apre la strada all’esplorazione di nuove possibilità e chiavi di lettura non ancora considerate.

I – INTENZIONALITÀ`/ Intentionality: Presa consapevolezza del proprio mondo ed anche del proprio modo di vederlo ed elaborarlo lo step successivo e quello di decidere intenzionalmente cosa si vuole migliorare della propria realtà e quali sono i propri obiettivi al futuro. Il lavoro da fare in questa fase del percorso è sul riconoscimento, scoperta o riscoperta del proprio scopo di vita e dei propri valori in modo da allineare le scelte future a questi ultimi. Scavare sul significato e importanza, usare strumenti come la visualizzazione e fare esperienziare anche a livello emotivo cosa genera questo allineamento, possono saldare ancora di più la visione del cliente. Arrivati a questo punto un ulteriore lavoro da fare in termini di intenzionalità, è aiutare il cliente ad allenarla nel decidere quali azioni incrementare nella propria vita e dove canalizzare quindi il proprio pensiero e la propria energia.

T- TEST: Questa è la fase di sperimentazione. Il cliente si mette alla prova, fa i primi passi a volte ancora incerti, verso la visione creata. Sperimenta nuove parti di sé. L’importanza in questa fase per il cliente è osservare senza giudizio ma attraverso la lente della curiosità. I piani d’azione iniziano a diventare probabilmente più concreti e meno esplorativi/contemplativi.

M- MOVIMENTO / Movement: Questa è una fase molto delicata in cui il cliente, nel mettersi alla prova, spesso incontra dubbi e resistenze. Ritornano vecchie abitudini o reazioni esterne al proprio cambiamento. Il ruolo del coach è spesso di supporto e di aiuto nell´esplorare in sessione le paure ed i blocchi che si verificano con lo scopo di mantenere il movimento.

O – OTTIMIZZAZIONE / Optimization: E´ una fase di rifinitura in cui il cliente dopo essersi buttato, ha acquistato fiducia in se stesso e nel processo. Attraverso la sperimentazione ha acquisito nuovi strumenti e consapevolezza di sé. Il lavoro qui è di far sì che il ritmo trovato e sperimentato, attraverso gli strumenti e le abitudini scelte, sia davvero sostenibile e soprattutto adattabile alla variabilità. Questo può avvenire nel momento in cui il cliente ha abbracciato il cosiddetto coaching mindset, ovvero una predisposizione all´apertura, alla curiosità´ ed alla flessibilità, soprattutto nel conoscersi ed ascoltarsi. E´ anche il momento di elaborazione, di bilancio e celebrazione dei successi ottenuti.

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